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6 / LA PASSIONE PER LA CITTA’ PUBBLICA: VECCHI INSEDIAMENTI – NUOVI TERRITORI

Nel 2001, insieme a un gruppo di amici, ho progettato “Vecchi insediamenti - Nuovi territori”, un’iniziativa mirata a far conoscere ai cittadini di Bergamo tre aree “dismesse”, Ex IRF, Ex Filati Lastex e Ex Cesalpinia: 3 luoghi che hanno rivestito ruoli importanti nell’economia industriale dei decenni passati, caduti in stato di abbandono negli anni dell’economia postindustriale. Punti di domanda, in attesa di una risposta all’inizio del nuovo millennio.
Fu un’esperienza anticipatrice di temi che, negli anni seguenti, anche nella nostra città, avrebbero dominato il dibattito intorno alle forme e alle pratiche della rigenerazione urbana.
L’obiettivo era quello di immaginare come questi luoghi avrebbero potuto essere reinterpretati, aree da riempire con i metri cubi della città condominiale o, invece, opportunità per sperimentare nuovi modelli , nuove forme di lavoro, nuovi spazi di socialità, nuove espressioni della città pubblica.

Per me fu una boa girando attorno alla quale iniziai un nuovo percorso: da quel momento infatti il mio interesse per la città pubblica, per le politiche urbane, per la cittadinanza attiva e per la partecipazione dei cittadini è cresciuto esponenzialmente e non mi ha ancora lasciato.
Era lì una parte considerevole del senso che stavo cercando.
Ora non riesco più a pensare a un punto, per quanto piccolo e relativo, senza provare l’incontenibile curiosità di allargare lo sguardo alla ricerca di ciò che lo contiene e gli dà senso.
Ora non riesco più a pensare a un luogo senza chiedermi chi lo abita, chi lo ha abitato e chi lo abiterà.

Per tre week-end successivi le aree sono state riaperte al pubblico registrando un altissimo livello di partecipazione (oltre diecimila visitatori in soli sei giorni). Il programma prevedeva visite guidate da ex lavoratori delle attività dismesse e ricordo ancora la commozione evidente di molti di loro ormai anziani quando spiegavano ai visitatori il lavoro che avevano fatto per una parte consistente della loro vita. Entro ciascuno dei tre luoghi avevamo organizzato degli allestimenti in cui venivano offerti spunti di riflessione sul fenomeno del ‘declino urbano’ – Shrinkage come lo definiscono nei paesi anglofoni. Si potevano consultare banche dati sull’ entità delle dismissioni, vedere filmati con esempi di soluzioni adottate per contrastare il fenomeno dello ‘svuotamento’ in altri centri urbani e altri video che parlavano delle nuove frontiere tecnologiche e delle nuove forme di lavoro e di organizzazione.
In posizione centrale era allestito il “Ristorante mondo”, rappresentazione sintetica e simbolica di un tavolo imbandito, intorno al quale erano invitati a sedersi i vari comparti produttivi, sociali, culturali ed economici per condividere con le Istituzioni e i cittadini tutti, la responsabilità di riorganizzare il territorio. Servono risposte adeguate, creative e condivise per affrontare gli inediti, deflagranti problemi della contemporaneità all’interno di una nuova ecologia delle idee e delle intelligenze e di una nuova coscienza dei limiti, individuata nella metafora del “cibo” come bisogno primario dell’individuo.

Tra gli esiti più positivi, l’iniziativa ‘Vecchi insediamenti – Nuovi territori’ è riuscita a ‘sottrarre’ al destino della demolizione la centrale elettrica di Via Daste Spalenga, splendido esempio di archeologia industriale.

Per il resto le trasformazioni delle 3 aree sono avvenute, prevalentemente rivolte all’ulteriore espansione dell’edilizia residenziale condominiale.
Gli anni seguenti hanno presentato numeri drammatici di ‘invenduto’ sul mercato immobiliare bergamasco e portato, a partire dal 2008, alla più pesante crisi che l’edilizia abbia attraversato in questo paese.

L’iniziativa Vecchi insediamenti – Nuovi territori ha rappresentato un significativo esempio di proficua collaborazione tra pubblico e privato.E’ stata proposta per la prima volta all’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Bergamo che ne ha condiviso il valore strategico, promuovendola immediatamente.
La sua ideazione è nata all’interno di un gruppo di progettazione misto che ne ha curato anche l’organizzazione, composto da professionisti esterni all’Amministrazione Comunale.
Concept designer: BRUNO ROTA
Architetti: MARIA CLAUDIA PERETTI, FABRIZIO BERTOCCHI, NICOLA EYNARD, GIANFRANCO RIZZI, MAURIZIO SPREAFICO, e dal funzionario dell’Assessorato architetto MARINA ZAMBIANCHI
La sua concreta attuazione è stata resa possibile grazie alla disponibilità dei proprietari delle aree oggetto dell’iniziativa, che ne hanno consentito l’accesso mettendo anche a disposizione le risorse economiche necessarie: CONFORTCASA srl, EDILFILA SRL, BLUE EAGLE Spa
L’iniziativa è inoltre stata condivisa e ha ottenuto il patrocinio da parte di: L’ECO DI BERGAMO, UNIONE INDUSTRIALI e ACEB.