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1 / LE PAROLE DELLA CITTA’: COMPLESSITA’ – DIFFERENZE – OPPORTUNITA’ -CONFLITTO

COMPLESSITA’ – DIFFERENZE – CONFLITTO

LA CITTÀ È LA CASA DI MOLTI: non si può usare la parola ‘tutti’, perché esiste ancora la dimensione dell’abitare rurale , legato al villaggio e a situazioni pre-urbane, ma tendenzialmente la città è il modello abitativo che ha vinto e che riguarda una quota di popolazione sempre maggiore a livello planetario, all’interno di un trend che è a tutt’oggi in continua crescita . Le proiezioni affermano che se attualmente oltre il 50% della nostra specie abita in città, questa percentuale salirà nei prossimi tre decenni al 70% cioè ai 2/3 della popolazione mondiale, cioè 6 miliardi e mezzo di persone

Proprio per la sua inarrestabile capacità attrattiva la città è per eccellenza il luogo dove si concentrano le DIFFERENZE: differenze a vario livello, di censo, di cultura, di stili di vita, di genere e di età.
La compresenza delle differenze è da una parte una straordinaria OPPORTUNITÀ e dall’altra uno straordinario generatore di CONFLITTO.
L’opportunità deriva dal moltiplicarsi delle relazioni che genera scambi e possibilità.
Il conflitto deriva dalla divergenza tra i bisogni ( per esempio tra chi risiede e chi usa la città e i suoi servizi), tra percezioni ( per esempio quelle delle diverse età anagrafiche e dei diversi generi), tra simboli (per esempio quelli legati alle fedi religiose) , tra interessi economici (per esempio quelli generati dal dominio del mercato immobiliare che consuma suolo e aree verdi), tra usi incompatibili ( chi vuole riposare e chi vuole divertirsi….).

In sintesi:
PER CAPIRE LA CITTA’ E’ NECESSARIO DISPORSI ALLA COMPRENSIONE DELLE DIFFERENZE CHE LA ABITANO , ALLA RICERCA DI UN TERRENO DI MEDIAZIONE CHE RENDA POSSIBILE LA CONVIVENZA POSITIVA, AUMENTANDO LE OPPORTUNITA' E RIDUCENDO I CONFLITTI .
COABITARE E’ DIFFICILE, NON E’ UN’ATTIVITA’ ISTINTIVA, MA CULTURALE: RICHIEDE PREPARAZIONE , FORMAZIONE E IMPEGNO.
NON NASCIAMO CITTADINI, LO DIVENTIAMO CON L’EDUCAZIONE, L’ESPERIENZA, L’APPRENDIMENTO CONTINUO.