Non so se a questo punto c’è lo spazio per un inciso.
Non conosco, se non istintivamente in qualità di accanita e appassionata lettrice, le regole e i codici che ispirano i professionisti della scrittura dei libri.
Ma conosco le urgenze dell’anima e il valore terapeutico di questo testo e voglio comunicarvi questo pensiero.
Si giunge, con l’avanzare della maturità, ad una progressiva consapevolezza dell’insufficienza dei codici, gli stessi codici che negli anni della gioventù avevamo frequentato con la certezza che fossero assoluti e definitivi, capaci di raccogliere tutto il senso della realtà e l’impegno del nostro viverci dentro.
Col passare del tempo ci si scopre sempre più spesso alla ricerca di quanto rimane fuori dai discorsi e dalle descrizioni, dalle logiche e dai parametri dei vari linguaggi, affascinati dagli squarci che le complicate architetture costruite dagli specialismi lasciano scoperti.
L’ironia diventa un’amica inseparabile: all’eroica capacità di definire il mondo si sostituisce il meno eroico, ma assai gratificante, gioco di cogliere il punto debole di ogni definizione: si scopre, a poco a poco, l’amore dei paradossi, delle contraddizioni, delle atipicità.
Si fugge, sempre più spesso, dai territori affollati del senso condiviso, che ormai ci appaiono senza più segreti, verso territori marginali, nascosti lungo le linee di confine delle discipline, nei luoghi dove le spiegazioni perdono nitidezza e si sovrappongono, dove, a volte, il silenzio può apparire come il modo meno impreciso di descrivere le situazioni.
Lungo i margini è difficile costruire sistemi chiusi, ma ciò non è più un obiettivo.
Il frammento assume un’evidenza nuova, una stimolante centralità percettiva: l’intelligenza connette, riunisce, illumina, nasconde, ignora, abbandona frammenti, libera di render conto solo a se stessa e alla sua commovente relatività.

“Il vetro e il burro possono essere considerati come liquidi ad altissima viscosità”
“Nella distanza di 1 mm possono essere allineate da 1 a 10 milioni di molecole”
“La quiete può essere considerata come un caso particolare di movimento”.